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Ci sono storie di donne che spesso si perdono nel tempo, schiacciate dagli eventi e dalla società che cambia inesorabilmente. Questa è la vita di Gualberta Alaide Beccari, giornalista, scrittrice, femminista ante litteram che all'interno della cultura veneta si è perduta nella memoria comune, appartenendo a un passato del quale si sono smarrite le tracce. Per il suo impegno nella lotta per l'affermazione della dignità e dei diritti delle donne si può considerare all'avanguardia rispetto al periodo storico in cui è vissuta. Il libro non vuole essere un inno alla nascita del femminismo in Italia quanto piuttosto un omaggio alla sensibilità e all'intelligenza di Gualberta che volle intraprendere un cammino nuovo nei confronti di una società che stentava a riconoscere il ruolo della donna nel consorzio umano. Il testo si sofferma sugli aspetti della sua complessa personalità che, attraverso sofferenze fisiche e psicologiche, intraprese un percorso esistenziale "difficile", vissuto con estrema lucidità e con grande forza d'animo.